EDIZIONE 2022

SPAZI. 9a edizione

Fotografia Zeropixel è un progetto unico nello scenario delle manifestazioni fotografiche ed è bene ricordare per quali peculiarità. Si parte da una valutazione fisica, tangibile, sostanziale che caratterizza la quasi totalità delle fotografie chimiche e le differenzia da altre: la pellicola fotografica è qualcosa di materico, tridimensionale; in particolare è costruita da uno strato di alogenuri d’argento fissati sul supporto da una particolare gelatina. Questa combinazione di emulsione di granelli d’argento predispone il supporto fotografico ad essere esposto alla luce ed è proprio a questo punto che si manifesta la differenza della fotografia chimica con il resto della fotografia contemporanea: ogni alogenuro d’argento è capace di rappresentare non solo le informazioni della luce ma insieme ad essa anche le informazioni spaziali da dove la stessa luce proviene, si parla infatti di unità di superficie. Un bagaglio di informazioni unico, superiore a quello capace di esser riprodotto da un sensore fotografico moderno.

 

Tralasciando le classiche considerazioni soggettive sulla produzione di fotografie chimiche come il tempo, la meditazione prima dello scatto, la valutazione della scena, la scelta degli strumenti con cui si sta lavorando, camere, lenti, supporti consumabili, tutti aspetti dalle infinite combinazioni possibili e soggetti a valutazioni del tutto personali, l’assioma di partenza è che la fotografia chimica, considerando il supporto come superficie spaziale, rappresenta qualcosa di ineguagliabile che ha avuto un ruolo infinito, imprescindibile e fondamentale, nell’evoluzione della fotografia.

 

La filosofia di Fotografia Zeropixel parte anche da questo concetto e si sviluppa nella volontà di dare voce e spazio a quanti utilizzano ancora oggi la fotografia tradizionale come strumento d’espressione assieme a Maestri della Fotografia con le loro opere, autentici grandi autori che fanno scuola e grandi esempi di fotografie del passato che sono state messe a disposizione del pubblico nelle numerose mostre che Fotografia Zeropixel è riuscita ad organizzare in questi nove anni.

 

Come ogni anno è stato scelto un tema da sviluppare e da proporre agli autori, quest’anno si è valutato spazi. In questi ultimi due anni la pandemia ha riscritto per tutti il concetto di spazio, che è stato rielaborato in molti aspetti della vita di ognuno di noi. Gli autori in mostra hanno indagato sul tema e ciascun ne ha proposto una personale visione, a volte più figurativa, a volte più astratta, intima, in alcuni casi sono stati apportati dei contributi storici, in altri delle proiezioni rivolte al futuro. Uno spettro di proposte mai così ampio, che a livello temporale copre un periodo di oltre cento anni.

 

In questa edizione di Fotografia Zeropixel si è andati oltre, è stato infatti possibile riprendere delle preziose fotografie su lastre in vetro trattate al bromuro d’argento, non più recenti del 1914, farle letteralmente rivivere sotto la luce di oltre un secolo successivamente la loro produzione e, con una stampa chimica realizzata ai giorni nostri, essere in grado di venir esposte al pubblico. L’aura che accompagna le fotografie in mostra è qualcosa di indescrivibile, la consapevolezza di trovarsi davanti a autentici pezzi unici è chiara. Fotografia Zeropixel è indiscutibilmente una mostra di opere d’arte.

 

L’apporto sempre maggiore di opere di fotografi e professionisti legati al mondo della fotografia tradizionale e l’interesse che questi manifestano nei confronti del progetto Fotografia Zeropixel, così come la fiducia dimostrata da amministrazioni pubbliche, enti privati, gallerie, collezionisti e famiglie dei grandi nomi della fotografia, contribuiscono tutti a rafforzare e far crescere anno dopo anno un’identità che oggi è solida e riconoscibile.

 

Massimiliano Muner

 

Coordinamento
e organizzazione del Festival
Massimiliano Muner


Direzione artistica

Ennio Demarin, Massimiliano Muner

Direttivo
Ennio Demarin, Massimiliano Muner, Michela Scagnetti


Ufficio stampa

Lucija Slavica


Copertina

Rozzol Melara
© Gabriele Basilico
courtesy Archivio Gabriele Basilico


Progetto grafico
Studio Iknoki

 

Organizzazione
Silver Age, Trieste


Coorganizzazione

Comune di Trieste Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo


Partner

Comune di Savignano sul Rubicone 

CRAF Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, Spilimbergo
Spazio d’arte trart, Trieste
Artrophia, Trieste
Stamperia Westerberg, Trieste
Angel Beauty Model Agency, Trieste
Attualfoto s.n.c., Trieste