PREMIO SCABAR

IVAN PIANO PREMIO SERGIO SCABAR 2023

VINCITORE PREMIO SCABAR 2023

Ivan Piano

“Sweeter would be the death, if…”, 2019, stampa ai sali d’argento, 30×30 cm (opera unica)

 

È Ivan Piano il vincitore del premio dedicato a Sergio Scabar. L’artista napoletano nato nel 1975 ha presentato alla mostra organizzata da Zero Pixel, un’immagine dal titolo “Sweeter would be the death, if…” realizzata nel 2019, quando l’orizzonte mondiale iniziava a farsi oscuro. Poi sarebbe arrivata la Grande Pandemia, seguita da due guerre con migliaia di morti, distruzioni, torture e sequestri di donne e bambini. Questa fotografia apparentemente ha per soggetto un essere umano, scalzo e con gli occhi chiusi, seduto su una poltrona, accanto alla quale compare in tutto il suo nitore un teschio: è questo, il vero protagonista dell’immagine. Tutto il resto è buio, nero profondo: l’assenza di luce riporta alle opere di Sergio Scabar, dove l’autore usava metafore, allusioni, analogie, per raccontare i day after che sarebbero sopravvenuti. Scabar non ha mai fotografato teschi e uomini pensosi e ieratici quasi fossero personaggi dei quadri di Arturo Nathan. Si è fermato prima e ha rappresentato lumini, sudari, paludi avvolte nella nebbia del crepuscolo, oggetti della vita che fu di ogni giorno.

Invece Ivano piano ha superato questa soglia e nell’immagine che è stata premiata il suo discorso si fa esplicito, quasi provocatorio, come aveva già fatto nel 2021 nella mostra “È l’ora del nostro morire” realizzata in simbiosi con la fotografa e poetessa Ilaria Feoli. Nei sette spazi visivi tra loro connessi nelle parole e nelle fotografie, la serie inizia con leggerezza quasi coreografica e si conclude in una scenica presenza drammatica.

 “I versi enunciano e spiegano – ha scritto il critico Pippo Pappalardo – e le immagini cercano un ancoraggio che sembra risolversi in un teatro dell’assurdo, assai simile a quello di Jean Genet”. Anche in questo caso l’ambiguità dell’oscurità, come nell’immagine premiata in questa rassegna triestina, agisce e innesca una serie di emozioni e interrogativi.

Claudio Ernè

MENZIONI SPECIALI

Michele Gregolin

Verrà un giorno che ci rincontreremo 2014 stampa ai sali d’argento
60×60 cm

Arnaldo Agugiaro

BAGLIORI, 2015
stampa ai sali d’argento su carta baritata 30,5×40,6 cm

Il giornalista e fotografo triestino Claudio Ernè presiederà la giuria della quinta edizione del premio Scabar nell’ambito di Fotografia Zeropixel. In giuria Lucia Comuzzi Scabar, vedova di Sergio Scabar, Ennio Demarin fotografo, Massimiliano Muner fotografo e curatore del festival.

Nel 2022 il premio è stato vinto da Enzo Tedeschi. I vincitori delle scorse edizioni: Davide Dionisio (IT, 2019), Ellen Goodman (USA, 2020), Tomoko Nagakawa (UK, 2021), Enzo Tedeschi (IT, 2022).

premio indetto NELL'AMBITO DI FOTOGRAFIA ZEROPIXEL nel 2019 in memoria del fotografo Sergio Scabar.

TRA I PRINCIPALI INTERPRETI DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA NON SOLO ITALIANA, SCABAR NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA NON HA MAI CEDUTO ALLA SPINTA DEL DIGITALE E HA FATTO DELLO SCATTO E DELLA STAMPA UN VERO STRUMENTO DI RIFLESSIONE E DI INDAGINE.​
Concorrono al premio Scabar i fotografi che partecipano alla mostra collettiva Fotografia Zeropixel.